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Scoperta la tomba di un antico romano cremato su prezioso letto da triclinio
Municipio_XV_Villa romana_Foro italico
Scavi Foro Italico. Emerge villa romana

Ricordate la mummia egizia scoperta a Varsavia due anni fa?

Ricordate la mummia egizia scoperta a Varsavia due anni fa?
Nicoletta Pagliai

Fotografato e studiato anche il bambino che ha in grembo

Si riteneva che quel sarcofago fosse di un sacerdote egizio. Poi si trovò, su di esso, il nome di un alto funzionario, uno scriba: Hor-Djehuti. Ma le scoperte non finiscono attorno alla misteriosa mummia egizia conservata in Polonia. I ricercatori polacchi del Warsaw Mummy Project avevano stabilito che il defunto era in realtà una giovane donna di circa 20-30 anni morta con il bimbo che portava in grembo e così mummificata. Si tratta della prima mummia di una donna incinta conosciuta al mondo.

I ricercatori hanno recentemente pubblicato uno studio ulteriore con la perfetta “messa a fuoco” del corpo del bambino e delle tecniche che hanno consentito a mamma e piccolo di conservarsi per duemila anni. La giovane donna – che aveva capelli lunghi e mossi – era vissuta nel primo secolo d. C. a Tebe, un’antica città egizia situata lungo il Nilo, presso le attuali città di Karnak e Luxor, da non confondere con la Tebe greca. La giovane apparteneva all’èlite della città, come testimoniano l’accuratezza della mummificazione e il corredo funebre.

Il suo sarcofago era stato acquistato in Egitto da Jan Wężyk-Rudzki e nel dicembre 1826 era stato ceduto all’Università di Varsavia grazie a una donazione del conte Stanisław Kostka Potocki.

Nonostante il nome maschile trovato sul sarcofago, i ricercatori – durante una prima indagine, anch’essa non invasiva – avevano riscontrato la mancanza dell’organo maschile che veniva mummificato con il resto del corpo. Ulteriori indagini, svolte con la Tac e con i più avanzati strumenti di diagnostica avevano permesso di svolgere virtualmente le bende e di scoprire il corpo di una giovane donna. Altre ricerche hanno consentito di vedere il corpo del bambino e di conoscere le sostanze che furono utilizzate per la mummificazione.

La Tac, attraverso la misurazione del feto – ha consentito di stabilire che la donna era incinta da 28 settimane e pertanto era entrata nel settimo mese di gravidanza. Il settimo mese di gravidanza è infatti compreso tra le 26 settimane+3 giorni e le 30 settimane+4 giorni.

Alla 28esima settimana il peso del feto è in media 875 grammi ed è lungo circa 36 cm. In questa fase della gravidanza i polmoni dei bambini stanno per completare il loro sviluppo e i movimenti respiratori sono ben coordinati.

«Per ragioni sconosciute il feto non è stato rimosso dagli imbalsamatori, ma non è stato possibile determinarne il sesso» ha detto Wojciech Ejsmond, dell’Istituto delle culture mediterranee e orientali dell’Accademia polacca delle scienze. «La scoperta apre nuovi orizzonti su tecniche e aspetti ancora sconosciuti delle sepolture egizie». In un nuovo studio pubblicato sul “Journal of Archaeological Science”, Ożarek-Szilke, co-direttore del Warsaw Mummy Project, ha spiegato che la defunta era stata coperta di Natron per asciugare i liquidi del corpo. Il Natron è una miscela naturale contenente carbonato di sodio decaidrato e circa il 17% di bicarbonato di sodio, più cloruro di sodio e solfato di sodio. All’interno del corpo della giovane donna, il passaggio da ambiente alcalino ad ambiente acido ha causato la lisciviazione di minerali dalle ossa fetali, che hanno cominciato a disseccarsi e mineralizzarsi.

Fonte:

https://www.sciencedirect.com/

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