Trovate tombe di epoca romana di un uomo, una giovane donna e un bambino di 6 mesi, nell’antica città romana di Ossónoba.
Faro è un comune portoghese di circa 68.000 abitanti, separato dal mare da una laguna. È un porto di pesca e località turistica dell’Algarve sulla costa atlantica.
Il ritrovamento è avvenuto durante un intervento di archeologia preventiva, in un punto vicino a quella che si ritiene fosse, nell’antichità, sede di un’associazione romana di marittimi. Una corporazione con una propria sede, la scelta di divinità specifiche e probabilmente aree funebri e cerimonie dedicate ai propri associati. Non lontano dalle tombe, un mosaico del II secolo dedicato al dio Oceano, fu riportato alla luce nel 1976.
L’uomo di un’età compresa tra i 39 e i 45 anni, la donna di 25 anni circa e il bambino di sei mesi, sepolti uno accanto all’altro, in tombe elaborate dovevano appartenere a una classe sociale di un certo rilievo, forse collegata al mondo della marineria. Un particolare che potrebbe deporre a favore della parentela tra i tre è il fatto che, attorno, non sono state trovate altre tombe. Quindi potrebbe essere un’area funebre familiare. Ora saranno disposte le indagini del DNA per capire se questa fosse davvero una coppia con il proprio bambino.
Le tombe, che devono risalire al periodo compreso tra il V e il VI secolo, non presentavano corredi: quella dell’uomo era integra e le altre presentavano segni di atti vandalici. ma in questo caso non è possibile specificare quando sia avvenuto. Lo scheletro del bambino, di cui non è stato possibile determinare il sesso, mostrava solo la metà superiore e il cranio, che era molto frammentato. Gli archeologi sono riusciti a recuperare tutti i suoi denti, che non erano ancora spuntati, il che ci permetterà di conoscere l’età in cui morì.
Oltre alle tombe, il suolo ha rivelato un tesoro di piccoli reperti: monete antiche, chiodi, spilli, ceramica decorata e persino un cucchiaio, testimonianze di una vita quotidiana complessa e ricca. Una struttura romana più a sud ha mostrato segni di attività metallurgica e produzione tessile, confermando l’ipotesi di un centro industriale, un luogo di creazione e innovazione che pulsava con l’energia vitale di un’epoca scomparsa.
fonte: stilearte.it