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Vulci: ritrovata tomba femminile inviolata del VI secolo a.C.

Scoperto nuovo corridoio nella piramide di Cheope

Scoperto nuovo corridoio nella piramide di Cheope
Nicoletta Pagliai

Nella piramide di Cheope esiste un corridoio nascosto la cui funzione è ancora un mistero. L’ipotesi della sua esistenza era già stata avanzata alcuni anni fa ma ora è giunta la conferma da un gruppo di ricercatori egiziani, francesi, canadesi, giapponesi e tedeschi guidati da archeologi dell’Università del Cairo.

È il risultato del progetto internazionale che dal 2015 studia l’interno della grande piramide della quarta dinastia (2620-2500 a.C. circa) nei siti di Dahshur e Giza, a sud del Cairo. Il progetto denominato ScanPyramids Project, ha utilizzato tecnologie molto particolari che non necessitano scavi o altre indagini che avrebbero potuto danneggiare la struttura della piramide.

La novità sta nell’aver utilizzato la radiografia muonica, una tecnica che misura la quantità di particelle, chiamate muoni, con carica negativa, che si producono dallo scontro dei raggi cosmici con gli atomi dell’alta atmosfera, dopo che queste hanno attraversato corpi solidi.

La tecnologia utilizza diversi sensori che, posizionati in punti particolari, permettono di capire se all’interno di una struttura solida, in questo caso la piramide, ci sono spazi vuoti, come ad esempio cunicoli o camere di cui non si ha notizia.

Là dove ci sono vuoti il numero di muoni che i sensori raccolgono sono inferiori. I risultati del lungo lavoro, che sono stati pubblicati su  Nature Communications, mostrano senza ombra di dubbio l’esistenza di un nuovo corridoio (di un altro tunnel si era parlato nel 2016 e nel 2017) che è lungo circa 9 metri, largo 2,10 metri e alto 2 metri. Il tunnel si nasconde all’interno di grandi blocchi disposti con una forma a “V” rovesciata, sulla faccia settentrionale della piramide. Si trova sopra al tunnel che il Califfo al-Ma’mun fece scavare per entrare nel cuore della piramide e che oggi è utilizzato dai turisti per la visita.

La prova definitiva dell’esistenza di tale tunnel è arrivata anche grazie ad una micro telecamera che è stata fatta entrare nel corridoio.

Cosa ci faccia un corridoio in quel punto rimane un elemento di discussione: Zahi Hawass, il noto egittologo, sostiene che quel tunnel potrebbe portare alla vera stanza di sepoltura del faraone Cheope. La forma a “v rovesciata” del soffitto del corridoio, detta “tecnica dello chevron, fu introdotta per la prima volta” proprio nella piramide di Cheope e serve a proteggere “grandi stanze dal considerevole peso sovrastante”: insomma uno scarico di forze a tutela di quella che, secondo Hawass, sarebbe la tomba del faraone della IV dinastia.

Per altri archeologi invece non sarebbe altro che il risultato della  sistemazione dei massi con un ordine tale da ridurre il peso gravante sul passaggio che partiva dall’ingresso originario.

Fonti:

ansa.it

siviaggia.it

Qui l’articolo originale (in inglese)

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