La missione archeologica egiziano-giapponese congiunta tra il Consiglio Supremo di Archeologia e l’Università di Kanazawa è riuscita a scoprire una tomba rocciosa, una serie di elementi architettonici, sepolture e reperti archeologici di diverse epoche storiche, durante la sua attuale stagione di scavo all’interno delle catacombe nella Regione archeologica di Saqara.
Il Dr. Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo per l’Archeologia, ha spiegato che il design architettonico del cimitero scoperto, le lastre e i vasi di ceramica che si trovano al suo interno risalgono alla II dinastia.
Il dottor Mohamed Youssef, direttore generale dell’archeologia di Saqara e capo della missione dal lato egiziano, ha aggiunto che le sepolture rivelate consistono nei resti di una sepoltura umana di un uomo con una maschera colorata, un’altra sepoltura di un giovane bambino, oltre a un certo numero di sepolture tardive ed eroiche con sarcofago della XVIII dinastia in cattive condizioni.
Nozumo Kawai, il capo della missione giapponese, ha detto che sono stati trovati molti reperti archeologici, tra i quali due statue in terracotta di Iside, su cui restano tracce di colorazione bianca, e dell’idolo bambino warocratico che cavalca un uccello, sul quale restano tracce di colorazione verde e bianca. Numerose anche le ceramiche, tra le quali un’”ostraca” con iscrizioni ieratiche. Notevoli anche gli ushabti (chiamati in origine anche shauabti o shabti), che in egizio significava “quelli che rispondono”, piccole statue che costituivano elemento integrante e indispensabile del corredo funebre. Esse rappresentavano forze positive, nell’ambito delle pratiche magiche, e sostituivano i defunti nei punti più impervi e spaventosi dell’Oltretomba.
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