Ci troviamo in Inghilterra e precisamente a Cockermouth, un paese di 7000 abitanti nella famosa contea della Cumbria, patria del poeta William Wordsworth.
Gli incredibili reperti rinvenuti a Cokermouth
L’incredibile scoperta è indirettamente merito del proprietario del terreno, il Sig. Bob Slack. L’uomo doveva infatti effettuare delle migliorie per proteggere la zona dagli alluvioni e per farlo si sarebbero resi necessari lavori piuttosto invasivi su quella porzione.
L’Amministrazione locale pertanto ha predisposto delle indagini preventive sul sito incaricando il team della Ecus Archaeology. Il motivo è probabilmente da ricercare nel fatto che a Papcastle, vicinissimo a Cockermouth sembra i romani avessero edificato un forte. Il luogo noto come Derventio, fu poi utilizzato dai normanni per costruire il castello di Cockermouth.
Dopo alcuni rilievi geofisici che hanno immediatamente evidenziato la presenza di qualcosa nel terreno, sono iniziati gli scavi che in prima battuta hanno svelato un’incredibile area di accampamento ed in seguito delle antiche mura. Successivamente è emersa anche una strada.
La scoperta dall’Antica Roma porta alla luce un insediamento romano piuttosto esteso e non ancora del tutto esplorato e oggetti antichissimi.
Nelle settimane successive ai primi rilievi gli scavi sono proseguiti lasciando emergere dei reperti molto preziosi: diversi mobili, anche un antico busto in roccia calcarea, numerose monete e frammenti di ceramica.
Tra questi probabilmente il ritrovamento di maggior valore risulta essere una antica fonderia e i suoi relativi resti produttivi.
Al momento il terreno è stato dichiarato area archeologica e quindi i lavori in programma sono sospesi a data da destinarsi. Soprattutto perché la Ecus Archaeology ha poi analizzato anche il resto dell’area e pare che il terreno potrebbe rivelare anche altro, forse un piccolo tempio.
La vicina area di Derventio a Papcastle fu scoperta nel 1912. Esplorata più a fondo nel 1965 sembra sia stata occupata dal I secolo a.C. fino al 120 d.C. e poi di nuovo dal 160 d.C. alla fine del IV secolo. Nell’ambito di questi scavi venne scoperta anche una antica casa. Successivamente alcuni episodi alluvionali nel 2009 hanno fatto emergere nuovi reperti. Gli scavi sono dunque ripresi tra il 2010 ed il 2015.
Gli archeologi hanno recuperato un mulino ad acqua romano (foto in alto) e un’antica mansio, ossia una stazione di posta lungo una strada romana, gestita dal governo centrale e messa a disposizione di dignitari, ufficiali, o di chi viaggiasse per ragioni di stato.
Questi reperti sono collocabili tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., periodo in cui sembra che Derventio fosse al massimo dell’attività e dello splendore.
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