scavi Treviri_mitreo
Un mitreo romano e una statua scoperti durante gli scavi a Treviri
strada lastricata antica Segesta
L’antica strada lastricata di Segesta

Scoperto un quartiere romano sommerso

Scoperto un quartiere romano sommerso
Nicoletta Pagliai

Sono in corso nuove ricerche nell’area termale del Lacus: si tratta di un parco sommerso di Baia nel comprensorio dei Campi Flegrei. Tutta l’area della Baia rappresenta un’ampia zona depressa del vulcano nato circa 15mila anni fa, il cui cratere è rappresentato dal Golfo di Pozzuoli. Il termine “Baia” deriva da Bajos, compagno di Odisseo deceduto e sepolto in questa area. L’attuale attività di ricerca nell’area delle Terme del Lacus è coordinata dal personale del parco archeologico, che da tempo collabora nella documentazione dei resti sommersi.

Baia era la residenza estiva degli imperatori romani ed era soprannominata “la piccola Roma”. Baia era l’emblema del fascino e del lusso, oltre che della bellezza naturalistica. Le villae rispecchiavano l’opulenza e il grado sociale dei proprietari.

Negli ultimi duemila anni l’area dei Campi Flegrei ha subito un movimento di abbassamento di una parte della superficie terrestre e ne sono la prova evidente la presenza della linea costiera di età romana a una profondità di dieci metri sotto il livello del mare. Il sollevamento del suolo aumentò a seguito delle continue eruzioni vulcaniche e dei violenti terremoti. A seguito della rilevante attività sismica, l’intera fascia costiera è sprofondata sommergendo infrastrutture, palazzi ed edifici dell’Antica Roma.

A seguito del fenomeno di abbassamento di una parte della superficie terrestre, parte degli edifici sono sprofondati al di sotto del mare.

“Dal fondale marino, è emersa una colonna di marmo rosato ed un meraviglioso pavimento. – dice Josi Gerardo Della Ragione, il sindaco di Bacoli – Si trova tra le Terme del Lacus ed il Ninfeo di Punta dell’Epitaffio. Una isolato pari ad oltre 80 metri con una pavimentazione in opus sectile marmoreo, in alternanza cromatica con lastre in marmo bianco o grigio, riconducibile ad età Tardoantica. Nella stessa area, nel 2013, fu riportata alla luce una scultura riconosciuta come la statua di Apollo. Ringrazio il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, ed il direttore Fabio Pagano, per l’attenzione rivolta a questi luoghi magici. Tra le meraviglie d’Italia. Uno dei Parchi Archeologici Sommersi più importanti al mondo.”

Un decennio fa era stata rinvenuta una statua rappresentante Apollo che, dopo il restauro, sarà esposta al Museo archeologico dei Campi Flegrei.

Grazie a un sistema di rilievo di ultima generazione è stato possibile creare mappe dettagliate della località sommersa di Baia, senza dover fare immersioni subacquee. Nel corso del mese di maggio sarà svolta una campagna di rilievo che consentirà di perfezionare l’esplorazione di tutta l’area del Parco archeologico Campo Flegrei.

Nell’area sommersa sul fondale marino del Mare Nostrum hanno rinvenuto anche la presenza di una pianta acquatica tipica: la posidonia, il cui nome deriva da Poseidone. Spesso definita come alga, la posidonia è una pianta sottomarina dal grande valore ecologico, che deve essere preservata.

Fonte:

https://www.stilearte.it

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